A noi sembra che le farfalle di VxL in questi giorni abbiano fatto un rumore pazzesco, battevano a ritmo con la passione, la nostra.

Più che un festival, è una missione, la storia di una vita per alcuni, l’inizio di un cammino per altri. E non importa da dove arriviamo e quanta strada abbiamo fatto insieme, noi ci siamo, a fare ogni volta più rumore, nonostante qualche interferenza, che forse, però, ci permette di rendere tutto ancora più unico.

Facciamo ogni anno una magia; anche se fa caldo, anche se litighiamo, anche se abbiamo sonno, anche se perdiamo le cose e poi le ritroviamo, rendiamo straordinario con la nostra normalità un microcosmo di azioni, parole, emozioni.

Lo sentite il battito d’ali?
Sì che lo sentite, perché è il ritmo del vostro grande cuore.

Felici perché anche quest’anno il festival è arrivato, ce l’abbiamo fatta. La famiglia di Voci per la Libertà si è riunita a Rosolina Mare per cantare i diritti umani. E siamo felici perché abbiamo ritrovato gli amici di una vita, ma anche nuove risate, nuovi sorrisi. E siamo felici perché tra una coroncina intrecciata, un costume frufru e ricordi di Woodstock, sappiamo che anche il nostro contributo piccolino serve a ricordarci che noi siamo fortunati e dobbiamo fare qualcosa, qualunque cosa, perché la luce della candela di Amnesty International non si spenga.

Il tempo è liquido. Cinque giorni possono essere tanti, troppi, eterni se, ad esempio, sei vittima di una detenzione illegale, come quella di Patrick Zaki. Ma cinque giorni possono volare, se sei con un gruppo di splendide persone che si battono per fare qualcosa di importante.
La prossima edizione sarà quella dei 25 anni.
Già, venticinque. È un quarto di secolo che ci impegniamo per mettere su un festival che in questi anni è diventato sempre più grande, sempre più importante, più forte di persone avverse, di trombe d’aria e perfino di una pandemia.

Quest’anno abbiamo avuto la prestigiosa media partnership con Rai Radio1 e i gruppi in concorso e tutti gli ospiti sono stati davvero fantastici, come anche i vincitori del Premio Amnesty Big che hanno trionfato con un testo commovente ed estremamente centrato sui diritti umani (a proposito, grazie Giuliano ed Andrea per le parole sincere, mai di circostanza, per i vostri racconti e soprattutto per aver definito il Premio Amnesty di Voci per la Libertà “il più importante della nostra carriera”).

Così, con tutte queste immagini piacevolmente sovrapposte, che danno l’idea di un progetto, più che di una cosa anche bella, ma estemporanea, ce ne torniamo a casa felici per aver ritrovato amici, conosciuto nuovi gruppi e stretto nuove amicizie.

Amici, ci si rivede tra un anno.

Che tra un anno saranno cinque minuti.

Grazie anche ad Andrea Artax Artosi che racconta con le immagini questo magnifico festival (anche nei momenti più leggeri). Qui sotto trovate una carrellata di queste foto leggere composta da scatti di volontari, staff, giurati, tecnici, presentatori, banchetti e voi in nostro amato pubblico.

VIVA LA MUSICA E VIVA I DIRITTI UMANI!!!

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