Vent’anni e non sentirli. Anche questa edizione ci scivola via tra le dita, lasciandoci il cuore gonfio di emozioni e felicità. Sognare in grande, sempre: questo è quello che hanno fatto i primi giovani volontari che si riunivano nel 1998 nel centro ricreativo del paese.

Nella testa la certezza che questo festival sarebbe diventato importante, qualcosa di unico. E così è stato: l’edizione appena conclusa a Rosolina Mare è stata la ventesima, un traguardo davvero emozionante. Un enorme successo di pubblico, un altissimo livello artistico dei gruppi in concorso e tantissima soddisfazione per il sostegno ricevuto nella promozione dei diritti umani.

Sì, perchè il nostro festival, Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty, vuole fare proprio questo: diffondere i diritti umani attraverso il linguaggio più coinvolgente che c’è, la musica

Lo diciamo senza retorica: la giuria specializzata quest’anno ha fatto davvero molta fatica a decidere a chi assegnare i tre premi che contraddistinguono il nostro festival, la qualità artistica e dei contenuti era davvero elevata.

Ma qualcuno, certo, ha vinto! 

I vincitori della XX edizione di Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty

 

valente tastiera

 

Il Premio Amnesty International Italia Emergenti 2017, ovvero il premio che più rappresenta il nostro festival, va al talentuoso Carlo Valente: è lui ad aggiudicarsi quest’anno il premio riservato alla nuova musica emergente con il brano “Crociera Maraviglia”. La giuria di esperti ha decretato il nuovo vincitore di VxL 2017 al termine della intensa domenica 23 luglio, selezionandolo tra i cinque finalisti del concorso che hanno prestato musiche e voci al palco di Amnesty International Italia a Rosolina Mare.

La sua la sua “Crociera Maraviglia” racconta senza retorica e anche con ironia (a partire dal titolo) il viaggio di un uomo che dopo aver attraversato il deserto, il mare, dopo essere stato venduto come schiavo in Libia, dopo aver affrontato il freddo, la paura e la vessazione di qualsiasi diritto umano, arriva ad un passo dalla terra promessa. L’originalità del brano sta anche nella sua musica, che a dispetto del testo, è leggera, ritmata, con un suono quasi caraibico. Valente ha dedicato la vittoria a Federico Aldrovandi, protagonista della seconda canzone che ha eseguito sul palco di Rosolina Mare, “Tra l’altro”.

“Fisarmonicista per tradizione, pianista per curiosità, chitarrista per sbaglio e cantautore per caso”: così si definisce. Ha aperto concerti della Bandabardò, Tricarico, Max Manfredi ed ha vinto, nel 2015, il Premio DUEL (Cantautori a confronto) e il premio per il miglior testo al Premio Bindi. Il 2 marzo 2017 è uscito il suo primo LP dal titolo “Tra l’altro…”, prodotto e arrangiato da Piergiorgio Faraglia e Francesco Saverio Capo. Attualmente frequenta la scuola di alta formazione “Officina Pier Paolo Pasolini” a Roma con la direzione artistica di Tosca.

 

Ma questo non è l’unico premio assegnato durante la ventesima edizione del festival.

Ad Elisa Erin Bonomo è andato il Premio della Critica: forte e attualissima la tematica presentata nel brano in concorso “Scampo”, gioco di parole che in veneto significa ‘scappare’. La sua canzone parla infatti della violenza domestica alla quale troppe donne devono sottostare, spesso purtroppo senza scampo.

premiazione Elisa Erin Bonomo

Cantautrice e chitarrista, Elisa comincia a comporre dai 12 anni prevalentemente in lingua inglese per poi passare anche all’italiano verso i 20. Ha fra l’altro scritto uno spettacolo teatrale assieme all’attrice Grazia Raimondo, “BlackOut!”, incentrato sul tema del precariato e dell’immigrazione. Recentemente ha pubblicato, dopo alcuni ep da sola o con La Cantina dei Bardi, “Antifragile”, il suo primo album da solista, un concept album all’inglese (ma cantato in italiano) che parla di cambiamenti, di traslochi, di resilienza.

 

Un premio a cui noi teniamo molto è quello della Giuria Popolare: ovvero lasciamo al pubblico che partecipa con calore al festival, esprimere la propria preferenza per uno dei cinque artisti in finale. Il pubblico quest’anno ha assegnato agli Amarcord questo riconoscimento: la loro performace travolgente non poteva lasciare indifferenti!

Amarcord premiazione piccola

Questi giovanissimi ragazzi toscani, che hanno già calcato un importante palco, quello del Primo Maggio, hanno vinto il Premio della Giuria Popolare con il brano “I nostri discorsi”, nato in seguito a una dichiarazione della madre dell’attivista Vittorio Arrigoni, ucciso a Gaza nel 2011.

Gli Amarcord nascono dalla convinzione che “niente si ricordi meglio dell’affermazione ‘mi ricordo’ stessa.” Nel 2016 esce l’album di esordio “Vittoria”, promosso con un intenso tour estivo. Hanno vinto il Premio Ernesto de Pascale per la miglior canzone italiana all’interno del Rock Contest Controradio 2015; tale premio permetterà agli Amarcord di registrare il secondo album presso lo ZooStudio di Ligabue, che li ha premiati.

Il Premio Amnesty International Italia a Nada

Nel pomeriggio di domenica 23 Luglio, dopo la tradizionale conferenza stampa, abbiamo avuto l’onore di assegnare un altro premio che ci riempie di orgoglio: il Premio Amnesty International Italia che quest’anno è andato a Nada. Il premio, importante riconoscimento per il brano di un big della musica che meglio ha saputo rappresentare il tema dei diritti umani nell’anno precedente, è stato assegnato per il brano “Ballata triste”, una canzone intensa, toccante, sulla violenza sulle donne.

premiazione nada piccola

 

Rispetto al tema toccato nella canzone vincitrice del premio l’artista nella conferenza stampa del pomeriggio ha dichiarato: “Quando ho scritto ‘Ballata triste’ sapevo di trovarmi davanti a un tema difficile, doloroso; avevo timore a scriverla, ma poi mi è uscita proprio così come la sentite. Non ho cambiato nemmeno una parola. Evidentemente queste cose le avevo già dentro di me. È una canzone molto asciutta, racconta una giornata normale di una coppia in cui si arriva alla tragedia. Una ragione che porta alla follia che scatena la violenza come quella alle donne nasce secondo me dal fatto che oggi ci sono molte solitudini, ci si rinchiude in se stessi. Questo riguarda anche gli uomini. Non si parla con nessuno dei problemi di coppia, e questo servirebbe forse a superare certi problemi, a non perdere la testa. Ci vorrebbero luoghi di aggregazione, confronto.”