EDITORIALE
C’è un mondo là fuori che sembra decidere per noi: cosa ci piace, cosa evitare, cosa comprare. E’ sempre la stessa storia: l’informazione è il quarto potere, bla bla bla. Ma non è solo questo, si può anche influenzare il mondo positivamente usando i mezzi di comunicazione a scopi pacifici. Voci per la libertà propone la musica come mezzo di diffusione dei diritti umani e il libretto che state tenendo fra le mani vuole essere la bottiglia che contiene il messaggio del Festival. Siamo un’associazione fatta di carne e sangue, persone che non urlano la parola “diritti” senza avere in testa i doveri. E c’è un dovere prima di tutto: il dovere di far conoscere a tutti i propri diritti. Con queste premesse rieccoci alla dodicesima edizione del nostro amato Festival, Voci per la libertà che come sempre prevede l’assegnazione del premio “una canzone per Amnesty” al brano con testo e musica propri che meglio rappresenti le tematiche attinenti alla difesa e promozione dei diritti umani. Lo spirito di sempre vi accompagnerà per cinque  serate dal 15-19 luglio presso lo stadio comunale di Rugby Villadose. E ad ogni serata, oltre i gruppi in concorso, headliner prestigiosi: Valentina Dorme, Tetes de Bois, Modena city Ramblers e  e il special Guest finale Flavio Oreglio!
Poi ci sono coloro con i quali o senza i quali VxL non resterebbe tale e quale: il Club house Rugby Villadose Alberto Fornasiero, le menti organizzative, i volontari, la giuria e gli sponsor. Scusate…in mezzo alla fanzine troverete anche un po’di pubblicità e questo può sembrare in contraddizione con quanto detto sopra sui mezzi di informazione.  Le aziende che troverete tra una pagina e l’altra hanno deciso di darci fiducia e di sostenere il festival anche in tempo di crisi, consapevoli della finalità del nostro progetto. Anche la pubblicità, solitamente colpevole di manovrare le menti dei consumatori, in questo contesto si dipinge di un significato positivo. E infine, last but not least, c’è Amnesty international che quest’anno presenterà la campagna “Io pretendo dignità” per ricordare a tutti che <mancanza di risorse ma soprattutto ai comportamenti e alle scelte di chi detiene il potere>>. Ed è un tema che ci accomuna un po’ tutti in particolare in questi tempi di vacche magre. Ma non solo in riferimento ai soldi, siamo un po’tutti poveri di qualcosa: sentimenti, altruismo, unione. Il Festival è un’occasione per arricchirsi di solidarietà e  musica, di spazi per chiacchierare e altri per ascoltare, di incontri con persone che non vediamo da tempo e nuove conoscenze. Ognuno di voi arricchirà il nostro Festival di qualcosa…e alla faccia della crisi saremo tutti straordinariamente ricchi!
Martina Barin e Sara Schiesaro