Vincitrice del Premio Under 35 e semifinalista alla XXI Edizione del Festival Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty, si racconta per noi in quest’intervista.

BIO DI GIULIA VENTISETTE
Giulia Ventisette è una giovane cantautrice di Firenze.
Nel 2015 pubblica il primo album di inediti autoprodotto, “L’inverno del cuore”, che contiene 7 brani di diversa natura e che riceve un buon riscontro, approdando persino su Radio Capital.
Successivamente, segue alcuni seminari di scrittura creativa con diversi autori affermati, tra cui Giuseppe Anastasi e Francesco Gazzé e si dedica all’attività live.
Durante la scrittura e produzione del secondo album di inediti “Stanze”, pubblicato il 27 Settembre 2018 per l’etichetta discografica “La stanza nascosta records”, riceve numerosi riconoscimenti, tra cui una menzione speciale per il valore letterario del testo di “Tutti Zitti” presso il CET di Mogol, la vittoria del Festival Incanto, il premio della Critica al Limatola Festival e al Premio Valentina Giovagnini, oltre al premio Under 35 a Voci per la Libertà.
Risulta inoltre finalista del Premio Inedito, Semifinalista al Premio Lunezia e al Premio Bianca D’Aponte, ecc… L’attività LIVE è stata impreziosita dall’apertura del concerto di Mirkoeilcane presso il Teatro The Cage di Livorno (maggio 2018).

L’INTERVISTA

gruppo

Giulia, raccontaci la tua esperienza al Festival. Come mai hai deciso di partecipare e quali erano le tue aspettative?
Per prima cosa, la mia esperienza al Festival è stata quasi indescrivibile, oltre ogni mia aspettativa. L’accoglienza degli organizzatori, il palco, l’audio, il calore del pubblico…è stato tutto perfetto.
Ho deciso di partecipare perché trovai il bando online, credo tramite FB (che ogni tanto funziona esattamente come dovrebbe). Lo lessi e mi piacque subito: c’è un estremo bisogno di qualcuno che difenda i diritti delle persone e chi meglio di un cantautore può dare qualche spunto di riflessione a chi ha il potere per cambiare le cose? In quel periodo avevo anche pubblicato da poco il video ufficiale del brano “Tutti zitti”, quindi risultava evidente che una congiunzione astrale mi stava indicando questa strada.
Ho accettato la sfida e mi sono messa in gioco.
Non mi sarei mai aspettata di vincere il Premio Under 35, e non per poca fiducia in me stessa, ma semplicemente perché eravamo 130 iscritti e la concorrenza era decisamente di altissimo livello.

Hai vinto il Premio Under 35 con il tuo brano “Tutti zitti”. Parlaci di questo brano: quali sono stati gli stimoli che ti hanno portato a scriverlo?
Come spesso accade, almeno nel mio caso, il brano “Tutti zitti” nasce da un’esperienza personale. Le cose in Italia non vanno bene, un po’ in tutti i settori. La crisi economica si propaga a macchia d’olio, contaminando tutto il terreno circostante e non solo, purtroppo. Vengono contaminate soprattutto le persone, che ormai disilluse, si abbandonano all’apatia di una vita senza stimoli, accettano tutto quello che accade loro senza riflettere, senza più prendere una posizione e difendere i propri diritti.
È quello che ho visto succedere all’interno dell’azienda in cui lavoro. Ogni giorno che passa ci tolgono qualcosa, a poco a poco, nel silenzio generale. Ci toglieranno anche il diritto di parola, mi chiedo io? L’unica cosa che ci resta sono i doveri. Abbiamo il dovere di obbedire, ma ormai quasi nessun diritto.
Purtroppo, la difficoltà di avere un lavoro ci rende altamente ricattabili ed è per questo che torno a ripetere che chi ha la possibilità di alzare la testa e/o la voce ha il dovere di farlo, per difendere chi non ha la stessa fortuna.

Quali sono le tue influenze musicali?
Le mie influenze musicali risiedono principalmente nel cantautorato italiano. Ne sono sempre stata affascinata. La nostra lingua permette giochi di parole che, ad esempio, la lingua inglese non concede. L’uso della parola che diventa un gioco, mi ha sempre colpita. A partire da De André (che probabilmente, anche quando entrava in classe la mattina a scuola, dava il buongiorno in rima), De Gregori, Dalla, fino ad arrivare ai più moderni Bersani, Silvestri, Fabi, Gazzé…sono sempre stata incuriosita da come uno stesso argomento possa essere affrontato da moltissimi punti di vista differenti. Mi piace studiare l’incastro delle parole che diventa poesia, che diventa musica.
A dir la verità, sono stata estremamente felice che l’ospite della semifinale di Voci Per La Libertà a cui ho partecipato fosse proprio Mirkoeilcane, perché lo stimo sia a livello artistico sia a livello umano e, avendolo conosciuto in diverse occasioni, lo considero un po’ un amico ed è stato bello (e vorrei dire anche un onore) rincontrarlo e condividere lo stesso palco proprio in occasione di questo Festival così nobile.

Com’è il panorama artistico nella tua zona? Come ti sei trovata, da giovane donna, ad entrare e cercare di affermarti in questo panorama?
Nella mia zona mi verrebbe da dire terrificante, ma non perché la proposta artistica sia di basso livello, anzi, conosco artisti molto interessanti. Purtroppo, gli spazi per proporre la nostra arte sono davvero pochi e non è colpa solo dei gestori dei locali che, esattamente come me, devono “arrivare a fine mese”, producendo un guadagno, per poter continuare a tenere la loro attività aperta…Secondo me, la colpa è della mancanza di “educazione al nuovo” che abbiamo in Italia. Ascoltare un cantautore che propone musica nuova è “faticoso”, richiede un impegno grosso da parte dell’ascoltatore. Tale impegno sarebbe meno gravoso se qualcuno ci insegnasse ad apprezzare il bello, indipendentemente da chi lo propone, piuttosto che trasformare la musica (e l’arte in generale) in un’industria che ruota attorno all’aspetto estetico e al numero di apparizioni in TV di chi tiene in mano il microfono.
Per quanto riguarda l’aspetto femminile, non voglio addentrarmi nell’ampio e tortuoso discorso della disparità tra i sessi. Quando salgo su un palco cerco sempre di diventare un’entità neutra, poiché vorrei essere ascoltata e non guardata dal pubblico.
È importante non sacrificare mai l’etica per l’estetica.

DSC 8594

DSC 8604

Secondo te, la musica e l’arte in generale, possono essere un mezzo efficace per trasmettere i valori e l’importanza dei diritti umani?
Credo che in questo momento storico la musica e tutta l’arte in generale siano l’unico mezzo che possa trasmettere questi valori in modo trasversale, perché l’arte arriva a tutti con maggior semplicità e innocenza.

Quali sono i progetti in serbo per il tuo futuro artistico?
Il presente è il primo futuro! Ho pubblicato a Settembre 2018 il nuovo album di inediti intitolato “Stanze”, che contiene il singolo “Tutti Zitti” assieme ad altri 11 brani inediti. A breve ci saranno nuove sorprese che non posso ancora rivelare, ma intanto ho ricominciato il Tour per presentare il disco nelle varie città italiane e ho già in programma alcune date.
Parallelamente all’attività live, continuerò a cercare Festival interessanti a cui proporre i miei brani e… chissà che non ci rincontreremo!

TUTTI ZITTI
Autore testo: GIULIA VENTISETTE
Compositori musica: GIULIA VENTISETTE, FRANCO POGGIALI
(tratto dall’album Stanze)

COVER ALBUM

Ci hanno insegnato tante cose
Siamo tutti intellettuali di paese
Studiare ti regalerà il successo
E una laurea vale più del tuo buonsenso

Ci hanno rivelato i numeri vincenti
E venduto l’anima ai serpenti
Siamo prigionieri col contratto in mano
Per la firma usiamo inchiostro col veleno

È vietato anche esprimere una semplice opinione
Siamo docili pedine schiavi di una posizione
Anestesia da posto fisso, futuro organizzato
La verità è che ci hanno ipnotizzato

Tutti zitti, tutti zitti…
Tengo stretti i miei doveri mentre ho perso tutti quanti i miei diritti
Tutti zitti…

Ci costringono a sorridere per non farci capire che siamo stati già sconfitti
Ci hanno insegnato tante cose
Che al guinzaglio in fondo non si sta poi male
Non c’è il rischio di sbagliare
Non c’è il rischio di rispondere alle offese

È vietato anche pretendere rispetto
Viviamo dentro una sala d’aspetto
E son rimasta sola a fare la rivoluzione
Chiusa dentro questa stupida prigione

Tutti zitti, tutti zitti…
Tengo stretti i miei doveri mentre ho perso tutti quanti i miei diritti
Tutti zitti…

Ci costringono a sorridere per non farci capire che siamo stati già sconfitti
Noi non siamo schiavi di nessuno
E anche mentre vado a fondo
Voglio difendere i miei sogni uno ad uno

Tutti zitti, tutti zitti…
Tengo stretti i miei doveri mentre ho perso tutti quanti i miei diritti
Tutti zitti…

Ci costringono a sorridere per non farci capire
E stiamo zitti…tutti zitti

LINK UTILI
Sito internet: https://giuliaventisette.webnode.it/
Pagina Ufficiale FaceBook: https://www.facebook.com/giulia.ventisette/
Canale YouTube: https://m.youtube.com/c/giuliaventisette
Spotify: https://open.spotify.com/artist/4QCXmK64yrNvQ2pFPvhLdr