“Quello che facciamo ha a che fare con il mondo che c’è, ma anche con il mondo come vorremmo che fosse, un mondo che non c’è”.

Con queste parole Dario Brunori, in arte Brunori Sas, vincitore del Premio Amnesty International Italia 2018 per la sua canzone “L’uomo nero”, ha introdotto la sua risposta a chi gli ha posto la domanda che spesso inciampa anche sulle labbra degli artisti più impegnati: ma davvero fare musica può fare la differenza al fine di difendere i diritti umani?

Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty nasce ormai 21 anni fa. In questo lungo periodo il festival è stato un vero canalizzatore, ed un sempre più efficace megafono, per tutti quei musicisti che anno dopo anno hanno scelto di mettersi in gioco, di creare qualcosa di nuovo e personale che andasse a sostegno di un ideale. Anno dopo anno, migliaia di teste, mani e cuori, riuniti dal desiderio di trasmettere un messaggio con la musica.

Tutti questi brani, anche quando non hanno superato la selezione del concorso sino a giungere sul palco della manifestazione, sono stati poi portati tra la gente dai loro autori. Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha definito questa azione “attivismo musicale”. Ogni musicista, dando forma e voce ad un concetto astratto, si è fatto tramite di una battaglia che ha sempre bisogno di coraggiosi guerrieri: quella per la difesa dei diritti umani.

In un oggi musicale costellato di universi privati che si “muovono in un contesto immodificabile” (Brunori) Voci per la libertà si pone come un’istituzione controcorrente, un richiamo all’impegno sociale, alla responsabilità che essere artista e comunicatore richiede.

Report Emozionale Foto 1 Report Emozionale Foto 2
Report Emozionale Foto 3 Report Emozionale Foto 4
Report Emozionale Foto 5 Report Emozionale Foto 6
Report Emozionale Foto 7 Report Emozionale Foto 8
Report Emozionale Foto 9 Report Emozionale Foto 10
Report Emozionale Foto 30 Report Emozionale Foto 15
Report Emozionale Foto 11 Report Emozionale Foto 12
Report Emozionale Foto 13 Report Emozionale Foto 14

Con questo pensiero a quelle che sono le nostre radici, e le ragioni per cui proseguiamo, anno dopo anno, introduciamo la nostra selezione dei ricordi più belli di questa XXI edizione:

1 – Tutti i volontari coinvolti nel festival, dai veterani, ai fondatori, alle “new entries”. Tutti con le stesse aspettative, valori, gioie, ansie.. Ma la soddisfazione finale è stata senza paragoni!
2 – È stata l’edizione più grande di sempre: quella con tantissimi eventi, quella con più pubblico, quella con più canzoni iscritte al concorso, che sono state ben 128.
3 – L’orgoglio di aver consegnato il Premio Amnesty 2018, sezione big, all’autore di un brano di una grande umanità e valenza sociologica come “L’uomo nero”.
4 – L’irriverente ringraziamento con cui Brunori Sas ha accolto questo premio durante la consegna ufficiale. Potete vederlo qui e siamo sicuri vi (ri)strapperà un sorriso!
5 – Gli 8 fantastici semifinalisti del concorso, che hanno saputo far vibrare con il loro talento orecchie e cuore a tutti i presenti: StorieStorte, Giulia Ventisette, Iza&Sara, Pupi di Surfaro, Danilo Ruggero, La Malaleche, Eleonora Betti, Mujeres Creando.
6 – L’aria di stima reciproca e di vera amicizia che si è respirata tra loro in ogni momento della manifestazione.
7 – La “rivalsa” artistica del Sud Italia: sono stati i siciliani Pupi di Sulfaro ad aggiudicarsi il Premio Amnesty International Italia Emergenti, Danilo Ruggero, cantautore di Pantelleria, quello della critica. Entrambi i pezzi in gara hanno portato sul palco l’intensità di un dialetto ricco di storia, reinterpretandolo in un linguaggio musicale di grande attualità.
8 – L’energia dei La malaleche, che hanno vinto il premio del pubblico, l’impegno in favore dei diritti LGBTI delle Mujeres Creando, premio Web Social, e quello a sostegno dei diritti dei lavoratori di Giulia Ventisette, premio Under 35.
9 – L’entusiasmo sempre vivo e la professionalità dei nostri presentatori: Savino Zaba e Carmen Formenton.
10 – L’ipnotica capacità del cantautore romano Mirkoeilcane di incantare con intelligente simpatia gli spettatori di tutte le età e il pubblico che canta come una sola voce tutte le canzoni del grande Enrico Ruggeri.
11 – Il ritmo che racconta e riunisce diverse culture: quello kaleidoscopico della Med Free Orkestra e quello tutto africano del Progetto Bo.Ro.Fra. L’idea? Usare la musica e la danza come linguaggio universale per portare un messaggio di integrazione.
12 – Il coinvolgimento di Arte per la Libertà e di altri partner ha significato portare la nostra azione anche oltre i confini fisici e temporali del festival, nelle aule scolastiche della provincia, per le strade della città, sulle spiagge….
13 – Gli aperitivi in spiaggia: come si può non avere un bel ricordo di un aperitivo in spiaggia? Il più romantico? Quello di Thomas e Carlo Valente.
14 – La riflessione che si leggeva negli occhi dei visitatori di Chokora, la mostra fotografica di Valentina Tamborra che racconta la tragica realtà dei bambini della periferia di Nairobi, portando anche un messaggio di speranza.
15 – L’incontro sinestetico tra musica, fotografia e diritti che si è potuto esperire nell’opera interattiva di Silva Rotelli: Inalienabile.
16 – I laboratori didattici per bambini, novità di questa edizione, che ci hanno permesso di parlare di grandi temi usando il linguaggio dei più piccoli.
17 – A passi leggeri… la performance di danza e musica contemporanea realizzata all’alba per i temerari che hanno saputo godere appieno di questo dono della natura e degli artisti che hanno creato una situazione magica.
18 – La grande coerenza tra i temi portati sul palco dagli artisti e la campagna di Amnesty International sostenuta quest’anno, “La solidarietà non è reato”, campagna contro la criminalizzazione contro gli atti di umanità e sostegno finalizzati all’aiuto di persone in difficoltà, indipendentemente da questioni legate alla cittadinanza.
19 – Le parole e i ringraziamenti dei due “big” di Amnesty International Italia, Antonio Marchesi e Riccardo Noury, rispettivamente presidente e portavoce delll’organizzazione internazionale che lotta contro le ingiustizie e in difesa dei diritti umani nel mondo.
20 – La professionalità della grande giuria che si è occupata di decretare i vincitori dell’edizione.
21 – Sono 21! L’anno scorso si spegnevano venti candeline sulla torta di compleanno del festival, un traguardo prestigioso che già segnava una maturità consolidata della manifestazione, un suo ruolo di rilievo nel panorama artistico del nostro Paese, in particolar modo nelle iniziative dedicate ai diritti umani. Un punto d’arrivo che oggi possiamo permetterci di guardare come un rinnovato punto di partenza, come l’ennesimo trampolino da cui ambiamo a saltare sempre più in alto.
22… vi aspettiamo per crearlo insieme il prossimo anno! A Rosolina Mare…

Report Emozionale Foto 17 Report Emozionale Foto 18
Report Emozionale Foto 19 Report Emozionale Foto 20
Report Emozionale Foto 21 Report Emozionale Foto 22
Report Emozionale Foto 23 Report Emozionale Foto 24
Report Emozionale Foto 25 Report Emozionale Foto 26
Report Emozionale Foto 27 Report Emozionale Foto 28
Report Emozionale Foto 29 Report Emozionale Foto 16

Tutte le foto sono di Andrea “Artax” Artosi