On-line Fanzine Numero Quattordici – Speciale Festival
“La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione”.
Queste parole di Giorgio Gaber nel corso degli anni hanno sempre accompagnato tutta la progettualità di Voci per la Libertà. LIBERTÀ È PARTECIPAZIONE!!!
LIBERTÀ di poter esprimere con il proprio cuore e la propria passione la volontà di sostenere i Diritti Umani Universali in ciascun luogo del mondo, dal posto più piccolo dietro casa alla nazione più lontana del globo. Voci per la Libertà in questi tredici anni di storia ha cercato con tutte le proprie forze di favorire e promuovere i diritti umani attraverso la cultura musicale e l’aggregazione dei giovani.
PARTECIPAZIONE, questa bellissima parola che ci ha sempre spinto a coinvolgere più persone possibili in questo nostro progetto, a prenderne parte e ad esserne parte, non solo come semplici spettatori ma soprattutto come attori che incidono con le proprie azioni nella comunità; in maniera disinteressata, senza secondi fini, con il solo scopo di promuovere, attraverso la musica e l’arte in genere, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e Amnesty International.
Voci per la Libertà ha l’obiettivo di promuovere il dialogo tra persone, enti e associazioni che vogliano sostenere “altre” risposte al pregiudizio, alla discriminazione e alla violenza.
In un mondo dove le relazioni risultano sempre più difficili e viene rilevata una forte crisi di valori e di direzione, vogliamo proporre una cultura solidale dove lo slogan “TUTTI I DIRITTI UMANI PER TUTTI” trovi la sua piena realizzazione.
I 13 anni di Festival hanno visto la partecipazione di decine di migliaia di persone, di oltre un migliaio di artisti e la crescita del numero di giovani e associazioni presenti, che operano nel volontariato, in campo culturale e sociale.
Nella pagina accanto trovate quasi 200 cognomi e nomi!!! È l’elenco, in ordine alfabetico, di coloro che ci hanno accompagnato, donando il loro tempo e la loro passione al di là dei ruoli ricoperti, in questa nostra avventura. Sicuramente ci siamo dimenticati qualcuno e ce ne scusiamo immediatamente però ci sembrava comunque significativo metterci i nomi e non un grazie generico, perché tutto quello che è stato realizzato ed il fatto che la candela di Amnesty continui a brillare di più è anche grazie a loro.
Di strada ne abbiamo fatta tanta, ma tanta ce né ancora da fare….. Con quelli che c’erano, ci sono e ci saranno domani.
Ma per oggi buon VxL/2010, il miglior festival possibile! SARÀ UN GRANDE FESTIVAL!!!
Michele Lionello
Direttore Artistico








PATRIOCINI








La prima volta: Come saperlo!? E’ la prima volta. I sogni, le esigenze si calibrano col tempo. Ma la prima volta no. Lo fai, ma non puoi sapere esattamente com’è. Sicuramente non ti tradisci, hai pensato e ripensato tanto, cercando di mettere bene a fuoco i particolari, sicuro che nel momento della realizzazione l’emozione sarebbe stata un elemento pericoloso, in grado di far perdere di vista la strada maestra. L’esperienza aiuta, ma l’inizio è un brivido; magico.
La FIOFA, ovvero la Federazione che riunisce i Festival e le Organizzazioni della Canzone d’Autore, presenta RIVELAZIONI DELLA CANZONE D’AUTORE: l’iniziativa che la 27a edizione del Premio SPAZIO D’AUTORE ha voluto il 16 maggio prossimo in occasione del
E’ importantissimo ricordare che questo appuntamento è il primo di una lunga serie di iniziative in cui la FIOFA intende appoggiare la campagna di Amnesty International contro la povertà e la deprivazione (((IO PRETENDO DIGNITA’))). Convinti che nessuno più degli artisti che lottano per dare voce alla propria creatività debbano prima degli altri comprendere la tragedia di chi non ha nulla. Un evento che assume una grande importanza in un momento di crisi del settore e di polemiche per la mancanza di spazi promozionali, un successo del paziente lavoro svolto dalla FIOFA in favore della musica italiana.




“Il brano ‘Mio Zio’ di Carmen Consoli è una canzone che fa gelare il sangue nelle vene” – ha affemato Christine Weise, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International – “con un’ironia crudele è capace di farti sentire la sofferenza e l’impotenza della bambina violata, la solitudine e la vergogna delle tante bambine che non ricevono aiuto perché i loro aguzzini sono uomini perbene, al di sopra di ogni sospetto in una società abituata ad addestrare ‘brave bambine’, docili, gioiose e disponibili e che faticano a conquistarsi un’autentica libertà. È ora di riconoscere che la violenza di genere è la violazione dei diritti umani più diffusa nel mondo, che donne e bambine hanno bisogno di solidarietà nel loro cammino verso l’autodeterminazione vera. La canzone di Carmen Consoli può dare coraggio e consapevolezza”.









