Il 25 gennaio 2016 il nome di Giulio Regeni si aggiungeva a quelli dei tanti egiziani e delle tante egiziane vittime di sparizione forzata in Egitto.

Pochi giorni dopo, il 3 febbraio, il nome del ricercatore italiano si aggiungeva a quelli dei tanti egiziani e delle tante egiziane assassinati con la tortura.

Sono trascorsi quattro anni da quel 25 gennaio e ancora le autorità egiziane si ostinano a non rendere noti i nomi di chi ha ordinato, di chi ha eseguito, di chi ha coperto e ancora copre il sequestro, la tortura e l’omicidio di Giulio.

Da subito chi, in Egitto e in Italia, conosce bene il sistema delle violazioni dei diritti umani nel paese nordafricano ha parlato di “delitto di stato”, dell’ennesima tragica sequenza sparizione- tortura-uccisione che aveva riguardato stavolta non una delle centinaia di cittadini egiziani bensì un cittadino italiano.

Sin dall’inizio le autorità egiziane hanno scelto la tattica del depistaggio, della perdita di tempo, delle promesse non mantenute. Loro interlocutori sono stati quattro, ormai, diversi governi italiani che non hanno saputo o voluto chiedere con la necessaria costanza e fermezza la verità per Giulio.

La decisione, presa il 14 agosto 2017, di rimandare in Egitto l’ambasciatore italiano – richiamato provvisoriamente nell’aprile 2016 a causa della mancanza di progressi nelle indagini da parte delle autorità egiziane – è stata il segnale della resa, della normalizzazione delle relazioni tra i due paesi. Il governo italiano dell’epoca ha rinviato il proprio ambasciatore, Giampaolo Cantini, in Egitto.

In questi quattro anni su centinaia di edifici pubblici, scuole, università, balconi di abitazioni private è stato affisso lo striscione “Verità per Giulio Regeni”, in Polesine sono sette le amministrazioni comunali che hanno aderito appendendo lo striscione: Rovigo, Adria, Taglio di Po, Occhiobello, Polesella, San Bellino, San Martino di Venezze.

Quello striscione sarà presente in tutt’Italia il 25 gennaio 2020, per dire che nessuno si tirerà indietro, nessuno si fermerà fino a quando non avremo la verità. Alle 19.41 del 25 gennaio in centinaia di piazze italiane migliaia di luci saranno pronte ad accendersi per ricordare la sparizione di Giulio Regeni.

A Rovigo, cosi come già fatto negli anni scorsi, si svolgerà una fiaccolata in piazza Vittorio Emanuele II a partire dalle 19, organizzata dal Gruppo 215 di Rovigo di Amnesty International e dall’Associazione Culturale Voci per la libertà. Numerose le adesioni che ci sono già pervenute tra comuni, sindacati, associazioni, scuole e studenti e soprattutto cittadine e cittadini. Al nostro fianco anche il gruppo musicale dei Marmaja. Segui l’evento su: www.facebook.com/events/2987242317953943/

QUELLA DEL 25 GENNAIO NON SARÀ UNA SEMPLICE MANIFESTAZIONE,
MA UN ABBRACCIO FORTISSIMO DI SOSTEGNO DI TUTTA ITALIA ALLA FAMIGLIA DI GIULIO REGENI.

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In questi quattro anni hai conosciuto la storia di Giulio Regeni e di Paola e Claudio, i suoi genitori, che senza sosta cercano la verità per la morte del loro figlio in Egitto.

Il 25 gennaio 2020 saranno passati 4 anni dalla scomparsa. Adesso ti chiediamo di attivarti ancora una volta per Giulio. Stiamo organizzando eventi e azioni in tutto il paese per ricordare a tutti che non ci fermeremo finché non avremo verità e giustizia per Giulio.

L’idea è ambiziosa: organizzare fiaccolate in tutto il paese, alle 19.41, l’orario in cui Giulio Regeni è scomparso.

Vuoi esserci anche tu?
Scopri la lista delle piazze dove saranno organizzate le fiaccolate su
www.amnesty.it o su www.facebook.com/events/1432344326933240/

25 gennaio 2019 VxL 12