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La 17° compilation Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty

Sono le sonorità suggestive di “Atto di forza”, scritta a quattro mani dai fratelli Gazzè contro la violenza sulle donne, ad aprire la 17° compilation, che Voci per la Libertà e Amnesty International Italia producono assieme al Meeting delle Etichette Indipendenti e mettono a disposizione gratuitamente attraverso i banchetti di Amnesty International. Anche quest’anno il festival dedicato ai diritti umani, infatti, vuole condividere il più possibile quanto è successo sul palco di Rosolina Mare (Rovigo) a luglio, le splendide canzoni, interpretate da validissimi musicisti, che hanno portato allegria, energia, emozione e riflessione su tematiche importanti quali la vita e la dignità della persona.

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Scade il 7 marzo il Premio Web Social

Musicisti! Il Premio Amnesty International Italia Emergenti, concorso musicale dedicato a giovani artisti, offre a chi si iscrive entro il 7 marzo, attraverso il Premio Web Social, la possibilità di essere ascoltato dal pubblico della rete e selezionato direttamente per le semifinali della 18° edizione di Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty, manifestazione di Amnesty in calendario dal 17 al 19 luglio a Rosolina Mare!

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D’amore e di fango, album d’esordio di MUD

mud home 200Il 14 febbraio 2015 esce “D’amore e di fango” l’album d’esordio di MUD, vincitore nel 2014 del Premio Amnesty International Italia Emergenti. Già front man della band Terzobinario, Michele Negrini, in arte MUD, esplora il mondo della canzone con un progetto solista fatto di elementi essenziali e costruito attorno ai suoni di chitarra e all’intensità della voce.

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È online il nuovo numero della rivista I Amnesty

copertina-notiziario-amnesty-gen20151Chi è e come è nato il gruppo armato Stato islamico, tristemente noto per le sue terribili violazioni dei diritti umani? Stefano Citati, giornalista de il Fatto Quotidiano, ci aiuta a capire meglio le sue origini e il suo “successo”. Donatella Rovera, ricercatrice di Amnesty International di ritorno da una missioni nell’area, ci racconta la situazione nel nord dell’Iraq, mentre Kalid Chaouki, responsabile nazionale dei Nuovi italiani per il Partito democratico, ci parla della reazione dei musulmani in Italia e in Europa di fronte a queste violenze e del pericolo della discriminazione.

In questo numero, vi proponiamo un articolo di Simone Pieranni di China Files sulle proteste di Hong Kong e il racconto di Joanne Mariner, ricercatrice di Amnesty International, della sua missione in Repubblica Centrafricana, dove le milizie anti-balaka seminano violenza e terrore tra i civili.

Parliamo poi di tortura, con un’interessante intervista a Juan Mendez, ex prigioniero di coscienza sotto la dittatura Argentina e oggi Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura, e della situazione in Russia e Ucraina con una ricercatrice e una campaigner di Amnesty International.

Abbiamo inoltre intervistato il Canzoniere Grecanico Salentino, vincitore del premio Arte e diritti umani grazie alla canzone “Solo andata”, con lo splendido testo di Erri de Luca e il suggestivo video di Alessandro Gassman, e i Polar for the masses, che ci parlano del loro nuovo album e della voglia di raccontare cosa ci succede attorno!

Per celebrare i 40 anni della Sezione Italiana di Amnesty International vi raccontiamo uno dei momenti più importanti del nostro percorso, Tutti giù per terra: 5000 persone sdraiate in silenzio su via dei Fori Imperiali per chiedere la creazione della Corte penale internazionale.

Ve lo raccontiamo per non dimenticarci che il nostro lavoro, se lo facciamo insieme, se lo facciamo in tanti, ottiene risultati concreti. Che siano fatti storici come quello o la vicenda individuale di un prigioniero di coscienza liberato, questo è ciò che facciamo: cambiamo il mondo!

Non perdere le recensioni, le attività di Amnesty in Italia, le news, le buone notizie, le gallerie fotografiche, i video e gli appelli da firmare!

 

trimestrale-2015-01

 

Buona lettura su trimestrale.amnesty.it

 

EDITORIALE

foto presidenteCara amica, caro amico,
il mondo è alle prese con il nuovo nemico di turno: il gruppo armato fondamentalista che si autodefinisce Stato islamico. Ne abbiamo seguito, con la nostra ricercatrice Donatella Rovera, il cammino di sangue in Iraq e poi in Siria. La scorsa estate abbiamo denunciato la pulizia etnica e religiosa, i rapimenti e gli stupri, la cattura e l’esecuzione sommaria di ostaggi. Mentre è ora compito prioritario della comunità internazionale proteggere i civili che fuggono dai suoi rastrellamenti, occorrerebbe chiedersi come mai il nuovo nemico colga sempre di sorpresa, costringendo a reazioni improvvisate e di corto respiro. La risposta – o una delle risposte – è che non si presta sufficiente attenzione alle denunce delle organizzazioni per i diritti umani. Amnesty International aveva documentato i crimini dello Stato islamico (all’epoca Stato islamico dell’Iraq e del Levante) sin da quando questo gruppo si era insediato in Siria. Avevamo denunciato come nei “territori liberati” dalla repressione del presidente Bashar al-Assad si fosse insediata un’altra forma di repressione: quella del Califfato, con le sue procedure sommarie, i tagli della mano, gli obblighi di comportamento e vestiario per le donne. All’epoca il gruppo armato controllava una piccola parte della Siria. Oggi, ne controlla una parte ben maggiore e aree significative dell’Iraq. Perché le nostre denunce sono rimaste inascoltate? Forse anche perché all’epoca lo Stato islamico era parte integrante di una strategia per sconfiggere le forze governative siriane. In nome di quella strategia, si è permesso che quel gruppo crescesse. Oggi, anche chi lo ha reso forte partecipa alle operazioni militari contro le sue basi. E a trarne giovamento è il presidente Assad, contro cui lo Stato islamico è stato disinvoltamente utilizzato. A pagare questa doppiezza e l’ipocrisia della comunità internazionale sono gli oltre 10 milioni di siriani costretti a lasciare le loro case. Noi continuiamo a stare dalla loro parte, a impegnarci nella difesa dei loro diritti ma per farlo in modo sempre più efficace dobbiamo essere in tanti!

 

Antonio Marchesi
Presidente Amnesty International Italia

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Al via la 18° edizione di Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty

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Sei un musicista? E sei pronto a diffondere le tue canzoni!? Noi stiamo allestendo un’edizione davvero esplosiva, con un concorso musicale che può essere un’ottima vetrina per i tuoi pezzi: il Premio Web (per gli iscritti entro il 7 marzo 2015) ti permette di essere conosciuto, ascoltato e votato dagli internauti (al vincitore un pacchetto promozionale offerto dal Meeting delle Etichette Indipendenti) e la fase live del Premio Amnesty International Italia Emergenti con semifinali e finali (17-19 luglio 2015 a Rosolina Mare) sullo splendido palco di Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty, condiviso con big della scena italiana (sono già stati con noi Perturbazione, Marta sui Tubi, Niccolò Fabi, Africa Unite, Marlene Kuntz, Bandabardò, Morgan, Tre Allegri ragazzi Morti, Cristina Donà ecc..), il pubblico folto e sempre attento di Rosolina Mare (Rovigo) e una giuria specializzata con giornalisti di testate importanti a livello nazionale (Freequency, Il Fatto quotidiano, Il Mucchio, Jam, Rainews, Radio 2, Rai 1, Rai 3, Rockit, Rumore, ecc).

 


premio amnesty emergenti vert

Vuoi essere anche tu dei nostri? Basta avere una canzone a sostegno dei diritti umani (hai mai letto la Dichiarazione universale sui diritti umani? Sa essere una potente fonte di ispirazione) e iscriversi entro il 18 aprile 2015 (entro il 7 marzo 2015 se si vuole concorrere anche al Premio Web).

Clicca qui per il BANDO e qui per la SCHEDA DI ISCRIZIONE (.doc)
Clicca qui per il BANDO e qui per la SCHEDA DI ISCRIZIONE (.pdf)

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

 

Finalisti, Premio Amnesty International Italia Emergenti, oltre gli headliner e il Premio Amnesty International Italia, sono poi i protagonisti della compilation che pubblichiamo con anteprima su testate importanti (in passato Rolling Stone, XL – Repubblica, oltre che sui nostri canali) e che inviamo ai network di tutta Italia, pronta per essere trasmessa; al migliore un ulteriore omaggio da parte del Festival per divulgare maggiormente la sua arte. Preziosi i partner e i media partner che ci affiancano in ogni fase della manifestazione e che ancora una volta ci teniamo a ringraziare.

 


3x30 rettangolare
Grazie alla collaborazione con DeltArte anche quest’anno avremo il contest nell’ambito della videoarte: 3 minuti per 30 articoli, concorso che assegna un riconoscimento a chi esalta al meglio uno o più articoli contenuti nella Dichiarazione universale dei diritti umani attraverso un cortometraggio. Per partecipare, basta presentare entro sabato 18 aprile 2015, un video della durata massima di 3 minuti.

 

Clicca qui per il BANDO e qui per la SCHEDA DI ISCRIZIONE (.doc)
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Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

 


Ti aspettiamo! Il nostro scopo è quello che desideri anche tu: fare sì che la tua canzone a sostegno dei diritti umani sia sentita da tutto il mondo!

 

Dalla terra più giovane d’Italia si alza il canto dei diritti umani,
anche quest’anno a Rosolina Mare.

 

 

creativita2015

Quest’anno poi per noi è fondamentale: è quello in cui Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty compie 18 anni e Amnesty International Italia arriva ai 40! Un doppio compleanno che ci spinge ad arricchire l’offerta culturale e a moltiplicare le iniziative in favore dei diritti umani con sorprese che sveleremo man mano durante i prossimi mesi!

 


premio amnesty vertAccanto al concorso dedicato agli emergenti, come tradizione vuole, c’è quello per i big: aiutaci a scovare i testi editi nel 2014, interpretati dai grandi della canzone italiana a sostegno dei diritti umani! Tra tutte le proposte arrivate entro il 16 febbraio 2015 a info@vociperlaliberta.it Amnesty International Italia e Voci per la Libertà sceglieranno i dieci titoli da sottoporre ai giurati!

 

Nelle scorse edizioni il premio è stato assegnato a “Il mio nemico” di Daniele Silvestri, “Pane e coraggio” di Ivano Fossati, “Ebano” dei Modena City Ramblers, “Rwanda” di Paola Turci, “Occhiali rotti” di Samuele Bersani, “Canenero” dei Subsonica, “Lettere di soldati” di Vinicio Capossela, “Mio zio” di Carmen Consoli, “Genova brucia” di Simone Cristicchi e “Non è un film” di Fiorella Mannoia e Frankie hi-nrg, “Gerardo Nuvola ‘e povere” di Enzo Avitabile e Francesco Guccini e “Atto di forza” di Max e Francesco Gazzè.

 

Anche quest’anno ci serve il vostro aiuto!
Contribuite a individuare il prossimo vincitore inviando,
entro il 16 Febbraio 2015,
le vostre segnalazioni all’indirizzo: info@vociperlaliberta.it

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Premio Amnesty Italia 2014

“Atto di forza” di Max Gazzè vince
il Premio Amnesty International Italia 2014

 

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“Atto di forza” di Francesco e Max Gazzè è il brano vincitore della dodicesima edizione del Premio Amnesty International Italia, indetto nel 2003 da Amnesty International Italia e dall’associazione culturale Voci per la Libertà per premiare il migliore brano sui diritti umani pubblicato nel corso dell’anno precedente.

 

La premiazione avrà luogo sul palco di Rosolina Mare (Rovigo) domenica 20 luglio, nel corso della serata finale della XVII edizione di Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty, festival che inizierà il 17 luglio e proporrà anche il concorso dedicato agli emergenti, il cui bando rimane aperto fino al 10 maggio.

 

gazze 1“Spesso capita di chiederci – racconta il Premio Amnesty International Italia 2014 Max Gazzè – come un essere umano possa arrivare a compiere gesti atroci, quali siano i guasti che mandano in blocco il cervello e perché nessuno sia ancora riuscito a trovare il sistema per fermare la follia molto prima di quando è già troppo tardi. Facile che resti un pensiero come tanti che balena e sparisce per lasciar posto a qualcosa di più urgente.
‘Atto di forza’ è uno di quei pensieri, il racconto per immagini di una di quelle follie.
Grazie al premio Amnesty International lo sguardo si sposta e indugia su temi enormi – quale, appunto, la violenza contro le donne – che vengono quasi sempre pigiati in cronaca nera solo perché sembra sia diventato normale che ogni tanto qualcuno perda il controllo. Manca il tempo di illustrare i dettagli, di realizzare che succede veramente, di spiegare che non è per niente normale”.

 

 

antonio marchesi“‘Atto di forza’ – dichiara il presidente di Amnesty International Italia Antonio Marchesi è un contributo importante alla conoscenza e alla sensibilizzazione su un problema gravissimo di violazione dei diritti umani in Italia: la violenza contro le donne.
Una follia, spesso una ‘lucida follia’, descritta in ‘Atto di forza’, che è resa ancora oggi possibile dall’idea, purtroppo molto diffusa, che la propria moglie o compagna sia semplicemente una cosa di cui l’uomo è proprietario, da punire quando si ribella e a maggior ragione quando si allontana.
Le istituzioni italiane si sono accorte abbastanza tardi di questo problema, dopo anni nei quali vi sono stati oltre 100 omicidi di donne per mano di uomini. Gli stati hanno la responsabilità di punire la violenza contro le donne ma soprattutto di prevenire gli ‘atti di forza’. Il brano vincitore del Premio Amnesty International Italia 2014, frutto della vena poetica e dell’impegno civile di Max Gazzé, sarà un prezioso alleato nella nostra campagna per porre fine alla violenza contro le donne”.

 

 

In seguito la giuria specializzata ha effettuato la scelta tra le proposte di Baglioni, Bubola, Cinti, Cristicchi, Ligabue, Radiodervish, Gualazzi, Zero, Stormy Six e Moni Ovadia, che ringraziamo sentitamente per le stimolanti riflessioni e le forti emozioni concentrate nelle canzoni:

Giò Alajmo (Il Gazzettino), Luca Barbieri (Corriere del Veneto), Alessandro Besselva Averame (Rumore), Francesca Cheyenne (RTL 102.5), Paolo De Stefani (Centro diritti umani dell’Università degli Studi di Padova), Enrico Deregibus (giornalista freelance), Gianmaurizio Foderaro (Radio 1), Fabrizio Galassi (Istituto Europeo di Design, Premio Italiano Videoclip Indipendente), Giorgio Galleano (Rai 3), Federico Guglielmi (AudioReview, Blow Up, fanpage.it), Michele Lionello (Voci per la Libertà), Enrico Maria Magli (Radio 1, Deejay TV), Carlo Mandelli (Ansa, Il Giorno, Leggo), Antonio Marchesi (Amnesty International), Riccardo Noury (Amnesty International), Valeria Rusconi (Repubblica, Espresso), Alessandra Sacchetta (RaiNews), Giordano Sangiorgi (Meeting degli Indipendenti), Renzo Stefanel (Rockit) e Savino Zaba (Rai 1, Radio 2).

 

Nelle scorse edizioni il premio era stato assegnato a “Il mio nemico” di Daniele Silvestri, “Pane e coraggio” di Ivano Fossati, “Ebano” dei Modena City Ramblers, “Rwanda” di Paola Turci, “Occhiali rotti” di Samuele Bersani, “Canenero” dei Subsonica, “Lettere di soldati” di Vinicio Capossela, “Mio zio” di Carmen Consoli, “Genova brucia” di Simone Cristicchi e “Non è un film” di Fiorella Mannoia e Frankie HI-NRG, “Gerardo Nuvola ‘e povere” di Enzo Avitabile e Francesco Guccini.

 

MAX GAZZÈ – ATTO DI FORZA – dall’album SOTTO CASA
Autori Francesco Gazzè, Massimiliano Gazzè

 

sotto casa

 

Evade il buio arcigno
come una bolla d’aria,
verde perfetto
svaria
in comignoli
dov’è pieno
di pioggia
qualche abbaglio asciutto,
e un tuono
di carta ondeggia.

 

Il cielo rivela filamenti
di nubi strette
e le braci violette
fosforescenti
del sole
già nato
fanno il lago lento
e sottile
un laminato
d’argento.

 

Evapora immerso
di nebbia
come lenzuoli,
e in mezzo
alle labbra
due fili
d’erba,
lei tira sassi
ricurva sui buchi
nell’acqua riflessi:
ci specchia i suoi pochi
vent’anni di età.

 

Ma
dietro il cappello
di paglia
lui calmo
ritaglia
un po’ d’ombra
e si vanta
ad un palmo
da lei per quello
che appare da tanta
bellezza
ed immonda!

 

Perché la ragazza
ha tradito, lasciando
in lui prati di niente
e un fuoco distante
a incendiarlo.

 

Pulsa l’aorta
nel collo
della ragazza nuda…
lo stallo
una volta
voluto
è carne che grida:
“Aiuto!”

 

Si attacca
alla panchina,
un vento di latta
la frusta sulla schiena
e aspetta
la grandine
come un ceffone…
farfuglia strambi
cadaveri di parole.

 

Fasci
di gelo
inchiodano gli alberi allo sfondo
e quest’ingombro
di nuvole in nero
sfoga rovesci
come minacce!

 

Il calo verticale
l’attraversa
appieno,
e com’è diversa
la vita reale…
i nubifragi
son miti
e fragili
stalattiti
di cielo.

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