In un mondo di silenzi complici e rumori che feriscono, ci sono quelle che restano addosso, che scavano dentro, che accendono

Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty si è confermata un crocevia di emozioni, impegno e bellezza. Lo storico festival che unisce musica e diritti umani attraverso tre giorni intensi fatti di voci, volti e storie che hanno tracciato un percorso di consapevolezza, restituito attraverso arte, parole e note, con la forza necessaria a rompere il silenzio su ciò che non può essere taciuto. Un festival dove la musica non è solo spettacolo, ma strumento di resistenza e memoria. Inoltre, per l’occasione la 28a edizione, svoltasi dal 18 al 20 luglio a Rovigo, ha avuto l’onore di poter festeggiare i 50 anni di Amnesty International Italia.

Tre giornate dense di eventi che per il terzo anno consecutivo hanno arricchito la Settimana dei Diritti Umani 2025, con arte, cultura, musica e impegno civile. La manifestazione, partita lunedì 14 luglio, ha animato ogni giorno diversi luoghi della città, proponendo appuntamenti dal pomeriggio fino alla sera, chiudendosi come ormai da tradizione con la finale di Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty. Fin dalla sua nascita, la Settimana si pone l’obiettivo di essere un grande progetto multidisciplinare dedicato alla promozione dei diritti umani attraverso linguaggi artistici e culturali. Ad esaltare il già ricco programma tre mostre di grande intensità, ospitate in due luoghi simbolo della città: in Pescheria Nuova sono state allestite Breaking Free, un’installazione dedicata ai bambini nati da stupri di guerra e alle loro madri, e La lotta, il coraggio e l’amore: dodici storie di violenza di Stato, progetto fotografico realizzato da Amnesty International Italia insieme ad Antonio De Matteo. Mentre nello spazio esterno della Sala della Gran Guardia, la collettiva fotografica I Grant You Refuge ha raccontato con forza e delicatezza la quotidianità e la resilienza della popolazione civile a Gaza, in Palestina.

Ma non è finita qui! Anche il gusto ha avuto un ruolo importante nella manifestazione, grazie alla collaborazione con produttori locali che hanno sostenuto il festival con le loro eccellenze. Durante gli eventi all’aperto, e successivamente in Piazza Vittorio Emanuele II durante le serate di Voci per la libertà, è stata allestita un area ristoro curate dal microbirrificio agricolo Vojo Rovigo, che ha proposto birre artigianali realizzate con materie prime locali, oltre che la presenza della Gaza Cola, bevanda alternativa e solidale i cui profitti sono stati destinati alla ricostruzione di un ospedale a Gaza. Infine, presso gli spazi della Pescheria Nuova e durante il gran finale, il pubblico ha potuto gustare gratuitamente il gelato “Amore, Pace e Gioia” offerto dalla gelateria Godot: un sapore speciale creato per celebrare proprio questi tre valori fondamentali. Un gesto semplice ma simbolico, che ha saputo unire piacere e consapevolezza, gusto e impegno civile, nel segno della solidarietà.

Sabato 5 luglio è ad Adria che parte il viaggio del festival: un’anteprima giovane, pulsante, che anticipa lo spirito dei giorni a venire. Un sabato sera in piazza Grotto, quello del 5 luglio, pensato dai giovani per i giovani, dove la musica è diventata voce e veicolo di espressione. L’evento è stato realizzato in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Adria e il Cocktail Bar Atipico, ed è stata l’occasione per presentare il progetto vincitore della Call for Ideas promossa da Voci per la Libertà, nell’ambito del progetto “Giovani Energie Padova Sud” di Fondazione IRPEA-ETS. Sul palco si sono alternate le Unplugged Beats, giovanissima band formatasi come risultato di questo progetto, che con la loro freschezza hanno saputo rivisitare testi del passato riuscendo a farli rivivere con la voce di chi vive il presente guardando al futuro. Subito dopo è toccato a OBI, vincitore del Premio Giuria Popolare di Voci per la Libertà 2023, che ha presentato nuovi brani, riportato vecchi pezzi, confermando una maturità artistica capace di parlare al cuore e alla coscienza. Con questa serata Piazza Grotto si è trasformata in un luogo di condivisione, di ascolto, ma soprattutto di partecipazione. Un piccolo assaggio di cosa avrebbe riservato la settimana che si stava avvicinando…

Si passa poi al primo giorno di festival, quello di Venerdì 18 luglio, che parte alle 18:00, presso la Sala della Gran Guardia con l’incontro “La lotta, il coraggio e l’amore”, un momento di profondo ascolto dedicato a una delle ferite più dolorose: quella inferta da chi dovrebbe proteggere. Con straordinaria chiarezza e determinazione, Elena Guerra ha raccontato la vicenda del fratello Mauro, ucciso da un colpo di arma da fuoco esploso da un carabiniere, dopo il suo rifiuto di sottoporsi a un trattamento sanitario obbligatorio dichiarato poi illegittimo. La sua testimonianza ha squarciato il velo su una realtà spesso taciuta: la vulnerabilità di ogni cittadino di fronte a un abuso di potere istituzionale. A darle voce e sostegno, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha ampliato lo sguardo sul dramma delle vittime dello Stato, su casi soffocati da narrazioni parziali, ridotti a statistiche. Ne è emerso un dialogo profondo, scomodo ma necessario, capace di generare domande urgenti sulla giustizia e sulla fiducia nello Stato di diritto.

Alle 19:30, nei Giardini delle Due Torri, la narrazione ha preso una direzione più poetica ma non meno intensa. Giulia Morello ha presentato, dialogando con Roberta Cusin, il suo libro “Sono innamorata di Pippa Bacca, chiedimi perché!”, dedicato alla figura di Giuseppina Pasqualino di Marineo, in arte Pippa Bacca, artista performativa che nel 2008, in viaggio per la pace, è stata violentata e uccisa in Turchia. A seguire il ritorno dell’appuntamento di “Radio Kappa Talks”, un momento di approfondimento musicale con gli amici di Radio Kappa. Tra gli ospiti Assia Fiorillo, che ha presentato il suo brano “Cambia il vento”, e i primi quattro artisti emergenti in gara per il Premio Amnesty. In una chiacchierata con Sonia Carraro i protagonisti del festival si sono raccontati al pubblico, attraverso parole e note, in cui ognuno ha condiviso le proprie ispirazioni, le proprie preoccupazioni ed i propri sogni per il futuro, concedendosi in una esibizione live, che ha anticipato la competizione vera e propria.

La serata si è aperta alle 21:30 in Piazza Vittorio Emanuele II, dove il festival musicale ha preso ufficialmente il via. La band rodigina Alysson ha scaldato il pubblico con un’esplosione di energia sonora e autenticità, aprendo le danze alla prima semifinale del Premio Amnesty Emergenti. Si sono alternati sul palco Lady Sox, da Pisa, con “Senza Ragione”, Andrea Kabo, da Milano, con “100 Anime”, Manuela Zero, da Napoli, con “Le carezze di Giulio” e Stona, da Alessandria con “Puntine”. Quattro artisti, quattro visioni diverse, ma un unico filo conduttore: il desiderio irrinunciabile di raccontare il presente e prenderne posizione. A chiudere la serata, in veste di ospiti, gli STATUTO. Una realtà unica nel panorama della musica italiana. Con il loro stile mod, con la loro immediatezza e sfrontatezza nei testi impegnati e ironici, con una musica che è iniziata con lo ska e si è fusa con il soul e il powerpop, si sono rivelati totalmente originali e incatalogabili

La giornata di Sabato 19 si è aperta con una testimonianza coraggiosa alle 18:00 nella Sala della Gran Guardia. L’incontro “Testimoni di coraggio: voci di un’Italia che protegge la protesta” ha acceso i riflettori su chi continua a lottare, nonostante tutto. Le attiviste iraniane Parisa Nazari e Sadaf Baghbani hanno raccontato cosa significhi essere donna in un Paese dove manifestare è atto di sopravvivenza. Le loro parole, cariche di dolore e determinazione, hanno fatto eco alla storia di Mohamed Dihani, difensore dei diritti umani saharawi, detenuto e torturato per aver osato opporsi al potere in Marocco. Infine, Federico Simonazzi, responsabile della circoscrizione VTAA di Amnesty International, ha ricordato che anche in Italia la repressione assume molteplici forme: denunce, intimidazioni, isolamento. Un confronto forte, che ha posto una verità centrale: senza libertà di protesta, ogni altro diritto rischia di crollare.

Alle 19.30, ai Giardini delle Due Torri, il secondo appuntamento di approfondimento e musica dal vivo di Radio Kappa Talks che parte con una riflessione profonda sulla scena musicale contemporanea. l’autrice l’autrice Federica Pezzoni ha presentato la sua opera “Musicarpia – guida femminista per una musica sovversiva e collettiva”: un testo che non solo svela gli aspetti storicamente patriarcali del mondo della musica – tra discriminazioni, stereotipi, silenzi e marginalizzazioni – ma offre anche strumenti, buone pratiche e consigli concreti. Un manuale vivo, costruito su esperienze reali e su un approccio intersezionale, collettivo, basato sulla condivisione e sulla sorellanza: per riuscire, insieme, a cambiare musica. A seguire, Sonia Carraro ed la sua chiacchierata a quattrocchi con il secondo gruppo di emergenti in gara, in un intreccio di parole e musica, in cui ciascuno ha condiviso ispirazioni, inquietudini e sogni, prima di regalare una performance live che ha fatto da preludio alla competizione vera e propria.

La serata si è accesa alle 21.30 nel palco principale in Piazza Vittorio Emanuele II, con l’energia electro-pop di Artika, giovane artista rodigina che ha scaldato il pubblico con la sua presenza intensa e vibrante. Subito dopo, la seconda semifinale del Premio Amnesty Emergenti ha visto esibirsi Giovanni Segreti Bruno, da Cosenza con “Notre Drame”, Manù Squillante, da Salerno, con “Vizi e Virtù”, Margine, da Pesaro, con “Io Capitano”, Samsara, da Bologna con “Destini diversi”. Artisti a tutto tondo con un denominatore comune: la volontà di usare la musica per raccontare, denunciare, emozionare. Durante la serata il significativo flash mob degli attivisti di Amnesty International che hanno ricordato i 50 anni di AMnesty International Italia. A seguire l’esibizione di MARTINA ATTILI, ospite speciale e candidata al Premio Amnesty Big con il brano “Eva e Adamo”. Con la sua voce unica e uno stile visionario che mescola dolcezza, inquietudine e potenza narrativa, Martina ha portato sul palco una performance intensa e intima, capace di toccare corde profonde. Artista emersa giovanissima con “Cherofobia”, ha dimostrato ancora una volta quanto la sua musica sia uno spazio di riflessione e libertà. A chiudere la serata l’atteso annuncio dei cinque finalisti ufficiali che si contenderanno il Premio Amnesty International Emergenti nella serata conclusiva di domenica: Manú Squillante, Giovanni Segreti Bruno, Andrea Kabo, Manuela Zero e Lady Sox.

Domenica 20 luglio, giornata conclusiva del festival. Ad aprirla alle 18:00, nella Sala della Gran Guardia, l’incontro “Arte e diritti umani”, che ha portato al centro della scena il potere trasformativo dell’arte, capace di raccontare il mondo che ci circonda e di accendere riflessioni profonde. Un dialogo a più voci tra Francesca Corbo, responsabile del programma arte e diritti umani per Amnesty Italia, Federica Sabatini, attrice e attivista, e Savino Zaba, conduttore RAI, che ha guidato l’incontro. Il confronto ha affrontato il ruolo cruciale che la cultura può avere nel rendere visibili le ingiustizie e nel dar voce a chi non l’ha. A chiudere, la proiezione del docufilm “Human Lights”, dedicato ai 50 anni di Amnesty International Italia.Un racconto corale attraverso le voci, le esperienze e le azioni di attivisti,volontari e testimonial che hanno segnato la storia della sezione italiana dell’organizzazione.

Alle 19.30, nell’androne della Gran Guardia, il pubblico ha partecipato all’ultimo appuntamento dei “Radio Kappa Talks”, che ha visto protagonista Claudio Agostoni, storica voce di Radio Popolare, ed il suo libro Le geografie di Pasolini, intervistato da Enrico de Regibus. Agostoni, attraverso la sua opera,  ha raccontato un viaggio affettivo e politico nei luoghi vissuti e narrati da Pier Paolo Pasolini, restituendo il senso profondo della sua opera e delle sue visioni. Subito dopo, è stato presentato il progetto musicale Jenco, una fusione poetica e sonora che nasce dall’incontro tra Giacomo Stallone e Luca Pedretti. Le loro canzoni sono intime, sincere, forgiate da fragilità ed emozioni profonde, dove il cantautorato si fonde con sonorità acustiche, indie, pop e soul. Un duo capace di trasformare due chitarre e due voci in un’orchestra emotiva, che parla di sé ma riesce a parlare anche di tutti noi.

Alle 21.30, Piazza Vittorio Emanuele II ha ospitato il gran finale del festival con l’atto conclusivo del Premio Amnesty Emergenti, con l’esibizione dei cinque artisti finalisti: Manú Squillante, Giovanni Segreti Bruno, Andrea Kabo, Manuela Zero e Lady Sox. Ciascuno ha riportato sul palco il proprio messaggio, le proprie lotte, trasformando la musica in strumento di identità, consapevolezza e denuncia. A seguire Marcondiro e Nour Eddine, a cui è stato assegnato il “Premio Voci per la libertà”per “Anime migranti”, progetto artistico e musicale che racconta storie di viaggio, sradicamento e nuova appartenenza, in un dialogo tra culture che diventa esperienza condivisa. Il palco si svuota per lasciare spazio all’ospite speciale della serata: PAOLO JANNACCI, candidato al Premio Amnesty Big con “L’uomo nel lampo”. Artista raffinato, compositore, pianista e interprete, Jannacci ha emozionato con un set elegante e intenso, in cui ogni nota ha saputo raccontare l’umanità che abita le sue canzoni. Un finale coinvolgente e profondo, che ha lasciato il pubblico con un senso di pienezza e di connessione.
A chiudere la serata, il momento atteso delle premiazioni, che ha celebrato il talento, l’impegno e la passione dei cinque artisti finalisti in gara. Vincitore del Premio Amnesty Italia Sezione Emergenti è Giovanni Segreti Bruno a cui va anche la Targa MEI, a Manuela Zero il Premio della Critica, mentre ad aggiudicarsi il Premio della Giuria Popolare è Lady Sox. Andrea Kabo ha ottenuto il Premio dello staff di Voci per la Libertà.  

Alla conduzione, del palco principale in Piazza Vittorio Emanuele II, il collaudato trio Savino Zaba (RAI), Manola Borgato (Radio Kappa) e Carmen Formenton (Voci per la libertà).

Un sentito grazie va a tutti i volontari che, con passione, dedizione e instancabile impegno, hanno reso possibile ogni momento di questa manifestazione. Senza la vostra energia e il vostro cuore, nulla sarebbe stato lo stesso.

Un ringraziamento profondo anche ai nostri sponsor e partner, il cui supporto concreto e la fiducia hanno rappresentato la base su cui costruire questa edizione della Settimana dei Diritti Umani. Grazie per aver creduto in noi e nei valori che portiamo avanti insieme.

Infine, un grazie enorme agli artisti e al pubblico, alla vera anima di questo festival: la vostra presenza, il vostro ascolto e la vostra partecipazione attiva sono ciò che dà senso e forza a ogni parola, a ogni nota, a ogni storia condivisa. Continuate a far sentire la vostra voce, perché è attraverso di voi che la speranza diventa azione.

A tutti voi, grazie di cuore.

Associazione capofila: Voci per la libertà

Promossa da: Amnesty International Italia, Arci Rovigo, Avvocato di strada, Centro Servizio Volontariato Padova e Rovigo, CGIL Rovigo, Circolo Arci 2 giugno 1946, Circoscrizione VTAA di Amnesty International, CISL Padova e Rovigo, Cooperativa sociale Porto Alegre, Emergency Rovigo, La Fionda di Davide, Legambiente Rovigo, Mediterranea Saving Humans Polesine – Rovigo, Politropia Arcigay Rovigo, Radio Kappa, Spazio T, UIL Rovigo.

Con il supporto di: ACLI Rovigo, Artinstrada, Associazione REM, Caritas Diocesana Adria Rovigo, Centro di Documentazione Polesano, Centro Francescano Ascolto, Circolo Arci La Boje, Di tutti i colori Cooperativa Sociale, Il Manto di Martino, Il dono di Rossana, Libera Rovigo, Ordine degli avvocati di Rovigo, Peter Pan Group Cooperativa Sociale, Vivi Rovigo APS, Zico.

Con il sostegno e la collaborazione di: Comune di Rovigo, Amnesty International Italia, Circoscrizione VTAA di Amnesty International, Centro servizi di Volontariato Padova e Rovigo, CGIL Rovigo, SPI Cgil Veneto, CAF Cgil, CISL Padova e Rovigo, CAF CISL, UIL Rovigo, IRSAP Foundation.

Iniziativa sostenuta da: Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo

Progetto finanziato: tramite fondi dell’8×1000 della Chiesa Cattolica

Con il contributo di: Fondazione Banca del Monte di Rovigo, Coop Alleanza 3.0, Banca Annia, Lega Coop Veneto.

Media partner: Rai Radio 1, Avvenire, Micromega, Radio Popolare, Radio International, FunnyVegan, ViaVaiNet, Radio Elettrica, Radio 41, La Settimana, Noise Symphony, Indieffusione,  Radio BlueTu, Radio Kappa, Remweb, Lattemiele, Love Fm, Ritmo80, Rovigo Info Città.

Partner tecnici: APS Consulenza Formazione Sicurezza, Birrificio Vojo, Gaza Cola, Gelateria Godot, ARS audio & light, Press4All, Mei – Meeting degli Indipendenti, Rete dei Festival, Mondo Live, Studioartax, IdeeGrafiche, Musica nelle Aie, PeM – Parole e Musica