Il sostegno della CGIL del Veneto al festival Voci per la Libertà

Alla 19esima edizione del Festival, come ad altre nate dall’impegno dell’Associazione Voci per la Libertà, non hanno voluto mancare la CGIL del Veneto ed il CAAF Nord-Est, con una sponsorizzazione che vuole sottolineare l’importanza della manifestazione, la vicinanza del sindacato ai temi proposti e la volontà di valorizzare una iniziativa che, nata nel territorio polesano, ha ormai assunto i caratteri di un evento che tocca i confini nazionali.

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installazione

INALIENABILE – Musica e Diritti Umani

“Restituiteci il diritto di sognare”. “La musica è la colonna sonora del nostro impegno. La colonna sonora delle dittature è il silenzio”. Sono solo alcune delle testimonianze tratte da INALIENABILE, un progetto che esplora il rapporto tra musica e diritti umani, attraverso le esperienze, le idee e i significati personali dei partecipanti al festival Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty e degli artisti di diversa età e cultura attivi nella difesa e sensibilizzazione dei diritti fondamentali dell’essere umano.

INALIENABILE è un’opera multimediale in divenire, visibile sul sito www.inalienabile.com, dal forte impatto emotivo, che vede alternarsi fotografie, voci, luci, video, grafiche, musiche, con la partecipazione di musicisti come Francesco Guccini, Nada Malanima, Fiorella Mannoia, Modena City Ramblers, Carmen Consoli, Cristicchi, Mud e Riccardo Noury, Portavoce di Amnesty International Italia e Michele Lionello ideatore e direttore artistico di Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty.

installazione

INALIENABILE pone domande e contiene spunti di riflessione sul tema dei diritti umani e della musica, affinché il racconto delle esperienze emotive di ogni partecipante sia risorsa per l’Altro, e l’insieme delle riflessioni possa essere parte di un discorso corale, in cui sia il singolo che il collettivo siano valorizzati nella loro peculiare essenza.

INALIENABILE si svolge dietro le quinte dei concerti e nelle case dei partecipanti, dove ognuno, attraverso la propria riflessione e fotografia, testimonia esperienze e condivide ricordi, permettendo così la costituzione di un ambiente fertile per una più ampia presa di coscienza.

Il percorso ha condotto alla realizzazione di un progetto multimediale sviluppato su web dove ogni arte si ispira all’altra in un circolo relazionale di fotografie, voci, luci, musiche, video, grafica. Un’opera in divenire, che girerà l’Italia incontrando altre testimonianze.

“Il design di INALIENABILE – racconta Silva Rotelli, ideatrice del progetto – si basa sulla relazione tra terra e cielo, spirito e materia; sulle azioni di chi viaggia ancorato alla terra ma sempre guidato dalla natura dei diritti umani. Le domande poste all’inizio del progetto sono alcune delle domande cardine rivolte ai partecipanti; le stesse desiderano essere scelte dal fruitore, una alla volta, a seconda della propria vicinanza emotiva. La scelta permette l’inizio del viaggio emozionale tra le riflessioni sonore dei vari partecipanti e le immagini contenute in cerchi simboleggianti pianeti in connessione tra loro. Ogni pianeta è parte fondante di un sistema ancora più ampio, quello della collettività e della natura stessa”.

01 Carmen Consoli Inalienabile 02 Simone Cristicchi Inalienabile

INALIENABILE desidera proseguire il percorso incontrando altre testimonianze – tra cui quelle di Edoardo Bennato, Piotta, Roy Paci e Diodato – e nuovi contenuti. Il progetto vuole diventare a sua volta terreno fertile per percorsi in ambito didattico e creativo.

Le voci e le immagini sono tratte dagli incontri e dai dialoghi avvenuti tra Silva Rotelli, ideatrice del progetto, e i partecipanti, rivolti ad approfondire gli aspetti personali della relazione tra musica e diritti umani. Il progetto grafico è di Davide Falzone. Le musiche originali sono state composte da Julia Kent, violoncellista e compositrice canadese, che ha interpretato le emozioni e le idee espresse attraverso le foto e le voci.

 

CREDITI

Ideato e realizzato da: ruhetag.it

Promosso e sostenuto da: Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty, Amnesty International Italia

Direzione creativa e artistica: Silva Rotelli

Progetto grafico e video introduttivo: Davide Falzone

Dialoghi e Fotografia: Silva Rotelli

Assistente: Manuel Montesano

Animazione Luci: Paolo Muscarello

Editing audio: Maurizio Giannotti

Video di backstage: Marco Vitale, Stefano Lisci

Coordinamento sezione audio: Matteo Perego

Coordinamento sezione artisti: Michele Lionello

Musiche originali: Julia Kent

Sviluppatore front-end: Matteo Colombo

Ufficio Stampa: Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty

Referente social media: Veronica Tonidandel

Il progetto INALIENABILE è sostenuto e promosso da Amnesty International Italia, Associazione Culturale Voci per la Libertà all’interno del progetto Arte per la Libertà con il supporto del MiBACT e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”.

presi a caso dettaglio

Presi a Caso

Presi a caso

La nostra associazione ha deciso di sostenere e promuovere Presi a caso, il docufilm diretto, fotografato e montato dal regista Alberto Gambato con la consulenza storica di Laura Fasolin, per parlare di una storia sulla quale non è ancora stata fatta completa chiarezza.

Il documentario Presi a Caso narra infatti la storia di un eccidio nazista sconosciuto a livello nazionale: una storia che ha lasciato in dote un 25 aprile 1945 molto amaro ai due comuni polesani di Ceregnano e Villadose. Per loro la Liberazione assume da allora il volto commemorativo di ingenti perdite umane, nell’ultimo giorno di guerra e nel primo di una nuova e più duratura pace. 21 furono le vittime, tra i 14 e i 70 anni, cadute sotto il fuoco tedesco durante il rastrellamento e l’eccidio. Rimangono oggi i luoghi della tragedia e con essi le testimonianze di chi quella tragedia l’ha vissuta in prima persona. Una ricostruzione non facile, per l’esiguità della bibliografia esistente e la mancanza di un riconoscimento istituzionale a vittime che dovrebbero vivere nella riconoscenza della propria nazione.

Su invito della nostra Associazione, Presi a Caso racconta la vicenda attraverso la Dichiarazione universale dei diritti umani (1948) – legislazione successiva ai fatti – con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. Per comprendere il suo odierno significato, l’eccidio ripercorre il dialogo con giovani che hanno conosciuto la vicenda a scuola tramite uno spettacolo teatrale nel 2002 ed una raccolta di testimonianze dei loro nonni 2005. Restano oggi pochi punti fermi: quel 25 aprile pioveva, 21 persone venivano uccise, 23 famiglie dovevano sopportare il dolore più grande, l’umanità si copriva di vergogna. Un eccidio senza motivo e senza diritto, per la presunta morte un tedesco. Vi è però la certezza di una rappresaglia che se nell’ovvietà non fu supportata moralmente, non lo fu neppure giuridicamente, come afferma nel documentario Domenico Gallo, magistrato e consigliere della Corte di Cassazione: il diritto di rivalsa non poteva, e non può, toccare la vita della persona.

Il 26 Maggio del 2016 l’opera è stata premiata a Torino nell’ambito del Concorso “Filmare la Storia”: Presi a caso ha infatti ricevuto il premio della giuria Paolo Gobetti – sezione Videomakers per la storia del ‘900. L’evento, arrivato alla sua 13^ edizione, è il concorso prìncipe in Italia per opere audiovisive legate alla storia del ‘900, organizzato dall’Archivio Cinematografico Nazionale della Resistenza di Torino appartenente alla rete nazionale dell’INSMLI.

 

Per approfondire: https://presiacaso.wordpress.com/

DeltArte

DeltArte – Il Delta della creatività

 

DeltArte – il Delta della Creatività nasce nel 2012 da un’idea di Melania Ruggini: inizialmente sostenuto dal bando CulturalMente indetto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, diventa nel 2013 uno dei progetti più importanti sostenuti dalla nostra associazione che ne diventa capofila, restando sempre il ruolo chiave di Melania Ruggini nell’ideazione e nella cura della selezione degli artisti. Dal 2012 ad oggi questo festival di arte contemporanea (inizialmente under 35), ha iniziato a scrivere una delle pagine più stimolanti del racconto contemporaneo per mezzo della creatività giovanile, nelle sue molteplici forme. Il palcoscenico di questa nuova creatività è il Delta del Po della Provincia di Rovigo, che si candida per diventare un museo diffuso a cielo aperto grazie alle sue particolari caratteristiche. Nei luoghi che fanno da scenario alle opere, si riscontrano le peculiarità specifiche di questo tipo di museo: la variabilità dei confini, la pluralità territoriale degli itinerari, il rapporto simbiotico tra la comunità e la proprie radici, la ricchezza del patrimonio storico. Secondo questa linea di pensiero, l’arte contemporanea può essere veicolata nelle strade, nelle piazze, nel paesaggio, nelle scuole, inserendosi in un territorio dai confini mobili, secondo un preciso scopo: indurre lo spettatore a confrontarsi con due caratteristiche fondamentali e atemporali della società, ossia l’arte e l’ambiente.

DeltArte è un esperimento creativo di rigenerazione culturale che, fin  dalla prima edizione, assume il carattere della manifestazione itinerante d’arte contemporanea, basata sulla fluidità del dialogo aperto e in continuo divenire tra creatività e ambiente di riferimento. Edizione dopo edizione si è affermato come un evento capace di mostrare un nuovo volto del territorio del Delta del Po, svelando le vitali potenzialità del connubio arte e natura, sempre più necessario. L’arte aiuta a riflettere, a guardarsi da fuori, a cambiare punto di vista e prospettiva: è una forza dirompente, che attraversa i sensi e sempre ti cambia. 

Ogni anno gli artisti sono sollecitati da una tematica comune, con l’intento di allinearli allo studio del territorio di riferimento, secondo diverse angolature. I loro sopralluoghi nel Delta del Po, il confronto con la popolazione, le residenze, sono strumenti di indagine e approfondimento cruciali, volti a indirizzare il singolo intervento artistico su quei territori che più di altri dovrebbero essere valorizzati e che, con le loro caratteristiche isolate e determinate, sono particolarmente adatti a promuovere certi valori, come la valorizzazione e la salvaguardia di un ambiente unico al mondo, la coesione sociale, la cultura, il confronto con la storia, la divulgazione culturale, l’associazionismo, il senso di appartenenza.

 

Edizione 2020

 

 

Arrivato alla sua ottava edizione, il festival itinerante dedicato all’arte urbana, a cura di Melania Ruggini, prende il via ufficialmente il 4 luglio 2020 da Rosolina per poi toccare 7 successive tappe ossia Loreo, Porto Tolle, Villadose,  Gavello, Taglio di Po, Lendinara, Codigoro.
La street art è il fiore all’occhiello di DeltArte e sta trasformando da 8 anni il Delta del Po e più in generale il Polesine in un vero e proprio museo diffuso, tramite la rigenerazione urbana che la street art porta con sé. Anche quest’anno spazio ai bambini e ai ragazzi del territorio, grazie al format “Artisti per un giorno”, che consiste in una serie di workshop e laboratori didattici condotti dalle stelle della street art nelle scuole e nei centri di aggregazione giovanili.
Ospite d’onore del festival, l’artista di fama internazionale Alice Pasquini, la prima donna in Italia ad aver portato la street art un po’ in tutto il mondo.

 

2019 Save the Planet

 

 

È arrivato al settimo anno di attività il festival itinerante DeltArte – il Delta della creatività. Anche quest’anno le coloratissime opere di street art hanno invaso i comuni di Corbola, Lendinara, Loreo, Rosolina, Taglio di Po e Codigoro.
La tematica di quest’anno è di stringente attualità: la salvaguardia dell’ambiente e il rispetto di madre terra.
Lo slogan del festival “Save the planet” è stato un invito alla popolazione per una decisa presa di posizione nei confronti dell’ambiente.
Gli street artist invitati, Alessandra Carloni, Alessio Bolognesi, Carolì, Centocanesio, Jessica Ferro, Zentequerente si sono confrontati con una problematica mondiale declinata al territorio di riferimento. Un territorio delicato, quello del Delta del Po, da sempre in continua evoluzione.

 

2018

 

 

Per quanto riguarda l’arte contemporanea, anche quest’anno la street art si conferma la soluzione vincente proposta dalla curatrice Melania Ruggini per trasmettere importanti messaggi sui diritti umani alle scuole e alle comunità locali e per la rigenerazione urbana delle periferie. Dal frutto di alcuni laboratori didattici dal titolo “Arte per i diritti umani” stanno prendendo vita numerose opere urbane, nate dal coinvolgimento degli artisti di DeltArte e degli studenti delle scuole medie e superiori delle province di Padova e Rovigo, che si sentono artisti per un giorno, concorrendo alla realizzazione delle opere. Nel Delta del Po, e ora anche nelle province di Padova e Ferrara, sta dunque prendendo forma un vero e proprio museo diffuso dove poter scoprire le opere pubbliche di Tellas, Dem, Lucamaleonte, Hitnes, Melinda Sefcic e tanti, tanti altri. Tra gli street artist di quest’anno si segnalano Riccardo Buonafede, Gianluigi Zeni, Centocanesio, Marco Mei e Zentequerente.

 

2017

 

 

Da aprile a settembre il territorio del Polesine, diventa il palcoscenico del nuovo evento culturale “Arte per la Libertà”. Quale significativa evoluzione dei vent’anni di esperienza maturata nell’organizzazione dei festival “Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty” e di “DeltArte – il Delta della creatività”, il festival è un intenso viaggio nell’arte giovanile a favore dei diritti umani. Nello specifico dell’arte contemporanea e quindi di Deltarte questi gli appuntamenti più significativi, realizzati, in particolar modo quest’anno con il coinvolgimento delle scuole del territorio: a Taglio di Po l’inaugurazione dell’opera di street art di Centocanesio e al museo della bonifica di Ca’ Vendramin l’installazione site specific di Martina Merlini; a Porto Viro l’inaugurazione del murales di Bonandini e Fregnan; a Villadose l’inaugurazione dell’opera street art di Zentequerente; a Rosolina Mare la presentazione della video installazione di Nicola Berti; a Corbola  il Workshop di architettura, autocostruzione e fotografia canPO #03.

 

Edizione 2016 – Creatività Collettiva

 

 

Seguendo la filosofia e il lavoro iniziato negli anni scorsi, la IV edizione propone una nuova tematica su cui gli artisti sono invitati a misurarsi: la creatività collettiva. Ovvero: perchè tutti noi non possiamo contribuire alla creazione artistica? All’interno del meraviglioso scenario del Delta del Po, sono stati scelti quei contesti che meglio si prestano a fare da cornice e ad esaltare le opere, proprio per le loro unicità paesaggistiche. Gli artisti coinvolti avranno un palcoscenico unico nel quale esprimere la loro creatività come strumento di un’azione culturale collettiva, nella quale la comunità locale e le giovani generazioni del territorio sono coinvolte nel dialogo tra arte e territorio.  

Murales, graffiti, street art: variazioni di un genere specifico, nato come fenomeno clandestino e diventato forma artistica riconosciuta persino da musei e gallerie internazionali. Interpretare un luogo, una situazione: così la street art può diventare per DeltArte un veicolo fondamentale di comunicazione, capace di coinvolgere i sensi e suscitare emozioni, mantenendo la propria natura di creazione in bilico tra permanenza e provvisorietà. Anche quest’anno ci saranno street artist di fama internazionale, come Tellas, noto ormai in tutto il mondo per le sue creazioni, che realizzerà un’opera monumentale di rigenerazione urbana nel comune di Loreo.

Nel programma dell’edizione 2016, anche tante occasioni di confronto tra artisti e ragazzi delle scuole che hanno avuto l’occasione di vivere l’esperienza di essere artisti per un giorno, lavorando insieme in laboratori artisti per la creazione di un’opera d’arte collettiva attraverso materiali di recupero.

 

Edizione 2015 – Identità Riemerse

Uno dei principali obiettivi della terza edizione è lo scambio di conoscenze e memorie tra gli abitanti del Delta, in particolare tra gli anziani e i giovani, attraverso la realizzazione di laboratori, incontri e opere d’arte di vario genere, quali momenti di confronto e relazione tra le diverse generazioni. A questo dato si aggiunge la valorizzazione di un passato sovente non riscontrabile negli archivi o nei testi storici, ma che si scopre esclusivamente attraverso l’ascolto dei racconti e delle persone anziane. Ogni storia è preziosa e importante; compito degli artisti selezionati è raccogliere queste vicende e collegarle al presente e alla contemporaneità. Il lento scorrere del tempo che caratterizzava il vivere quotidiano in un’epoca vicina ma allo steso modo lontana, permettevano un continuo ed efficace esercizio della memoria, tale che il presente fosse intriso di passato e il passaggio da una generazione a quella successiva avvenisse gradualmente e in modo naturale, rispettando un prezioso patrimonio di esperienze che spesso diventavano un substrato morale. Con l’avvento della globalizzazione e i suoi ritmi frenetici, le testimonianze antropologiche vanno via via scomparendo, dissipate da ansie diverse, inghiottite dai modi voraci con cui si affronta la quotidianità. E di tutta la civiltà del Delta resta una traccia esigua e incerta, perdendone in parte il senso e l’utile insegnamento. A questo vuoto gli artisti di DeltArte sono chiamati a rispondere, mediante un lavoro di ricostruzione sociale e storica, per ricucire la trama del grande racconto che il Delta narra con le sue testimonianze dirette ed indirette.

Hanno partecipato all’edizione 2015:  Lucamaleonte, uno dei migliori street artist attualmente presenti sulla scena nazionale, famoso anche negli USA e in Europa; Joseph Gerard Sabatino in seguito al riscontro di numerose analogie tra i luoghi abitati dall’artista e quelli del Delta del Po; Melinda Sefcic, giovane promessa della pittura croata; e poi Caterina Sega, Alessandro Bellini, Emmanuele Panzarini, Francesco Mancin, Alessandra Biondi, Matteo Sauli che hanno dialogato rispettivamente con i luoghi e la società di Santa Maria in Punta e San Basilio, Corbola, l’Isola del Balotin, Oasi di Panarella a Papozze, Porto Viro ed Adria.

 

Edizione 2014 – Geografie ad alto potenziale creativo

 

La nuova tematica comune riguarda le geografie ad alto potenziale creativo, ossia le nuove rotte della cultura, di cui il Delta del Po può diventare espressione tangibile. Altro importante comune denominatore è il riciclo: molti artisti, come Raffaella Rosa Lorenzo, Andrea Magnani, Emmanuele Panzarini, DEM, Gaia Lionello, lavorano direttamente sul territorio recuperando quei materiali ecologici di scarto che l’uomo spesso rifiuta, ma che la terra è in grado di conservare. Tra le novità: il video concorso 3 minuti x 30 articoli, basato sulla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo; la mostra collettiva la Rovra delle Idee, presso il Centro Turistico di San Basilio, dedicata alla quercia ultracentenaria scomparsa nell’estate del 2013. E ancora, la mostra di pittura di Sonikasik al’ex Macello di Porto Viro, corredata dal concerto di Giovanni Lami; il “party a regola d’arte”, sulle note dei Beat Addicted, durante l’inaugurazione della collettiva L’energia della creatività nel Museo Regionale della Bonifica di Ca’ Vendramin, con nomi internazionali, quali Roger Weiss e Valentina De’ Mathà.

 

Edizione 2013 – Luoghi Comuni, Storie di Confine

Luoghi comuni, storie di confine è la tematica individuata dagli organizzatori, nonché il punto di partenza dell’indagine, attorno alla quale si confrontano i 10 artisti under 35 selezionati per la prima edizione: Pablo Chiereghin, Disan Danilov, Hannah Gauntlett, Sandra Miranda Pattin, Luca Lumaca, Emmanuele Panzarini, Hitness, Giorgia Severi, Giovanni Lami, Michele Tommasini, affiancati da un maestro di consolidata fama internazionale, quale Alberto Biasi. Un articolato percorso itinerante collega il borgo di Santa Maria in Punta, il Giardino Botanico di Rosolina Mare, il Museo Regionale della Bonifica di Ca’ Vendramin, il Museo Archeologico Nazionale di Adria, il sito archeologico di San Basilio, la valle da pesca di Ca’ Pisani. 

I luoghi comuni –allo sguardo e al pensiero collettivo- sono lo strumento di indagine per narrare alcune significative storie di confine. In questa direzione, anche le resistenze geografiche e culturali di taluni territori del Delta possono intendersi quale ideale punto di incontro e confronto per una nuova avventura artistica. Seguendo tale metodologia, nei luoghi prescelti le opere trovano naturale collocazione sulla base del rispetto dell’ambiente, della storia e delle tradizioni sociali e culturali, traendone nuovi stimoli artistici, inediti significati e ulteriori fonti di documentazione per la ricerca sul presente, la tutela e la valorizzazione.

 

Per approfondire: www.deltarte.com

 

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